giovedì 19 febbraio 2009

ItaliANS - beppe servegnini

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Le dimissioni di Veltroni, ridotto a un puntaspilli dagli amici, hanno aperto il consueto psicodramma. Tutti contro tutti, sperando di raccattare qualcosa nel caos. Assemblea costituente! Congresso! Segretario di transizione! La faccenda potrebbe essere divertente, non fosse per un particolare: una democrazia ha bisogno di un'opposizione. La democrazia italiana, oggi, più delle altre.
Cos'è, oggi, il PD?
Profondamente Depresso?
Popolo Dimissionario?
Pasticcione Dilettante?
Perso in Discussioni?
Occorre un leader, capace di spiegare, spingere e far sognare. E occorre un programma.
A tutt'oggi non è chiaro se il partito voglia

a) sostenere milioni di giovani precari, sballottati come aquiloni in un tornado
b) velocizzare la giustizia, della cui goffaggini approfitta la criminalità d'importazione
c) introdurre il testamento biologico
d) cambiare questa scandalosa legge elettorale.

Quattro temi, ma ce ne sono altri quaranta in cui i dalemiani dissentono dai parisiani, che contestano i lettiani, che s'oppongono ai veltroniani, che scrutano dai fassiniani, che sospettano dei bindiani, che litigano con teodem, laici e rutelliani.
Qualcuno invoca il ritorno di Prodi. Amen.

La destra ha un padrone, che ha i mezzi (carismatici, politici, economici, televisivi) per imporre la sua volontà.
La sinistra deve trovare un comandante. Se è inesperto, ha bisogno d'un tifone per guadagnarsi il rispetto dell'equipaggio. Be', il tifone è servito: dopo il Friuli e la Sardegna, arrivano le europee e le amministrative. Ne potrebbe uscire un leader - insospettabile, oggi - capace di far sembrare l'avversario antico e ripetitivo.
E' questa l'unica cosa di cui Berlusconi ha paura. L'infanticidio (politico) di Illy e Soru lo dimostra.
Dove può sceglierlo, il Pd, questo capo?
Risposta: primarie vere, dovunque. Partito scalabile: ogni candidato presenti un programma di una facciata (formato A4) e dica cosa vuol fare.
Non corrano i Rutelli e i D'Alema: hanno già avuto, già perso, già dato.
Corrano i Renzi (Firenze) e i Chiamparino (Torino), corrano i Letta e i Bersani, corrano i nuovi, gli esterni e gli sconosciuti.
Se un novellino come Obama è diventato presidente degli Stati Uniti, e i conservatori britannici si sono affidati a baby Cameron, perché una giovane donna o un neo-politico non possono guidare un partito in un Paese medio dell'Europa del sud?

Se votate a sinistra e tutto ciò vi sembra ingenuo, preoccupatevi. Vuol dire che avete già perso. Un'altra volta, intendo.

BEPPE SERVEGNINI sul Corriere

1 commento:

Vale ha detto...

dunque questo doveva accdere per farti tornare a scrivere? :D

kiss