giovedì 8 ottobre 2009

Il diritto (e il dovere) al Lavoro

Rinizio a scrivere giusto in un momento un po surreale...
Ieri nella mia azienda hanno iniziato a licenziare, 4, ta ta ta ta...uno di seguito all'altro...e si preannuncia che nel giro di oggi e domani saranno 30 Redundancies...30 persone che ieri avevano un lavoro oggi non ce l'hanno piu...Qua in Spagan non é una novitá...c'é il 20% di disoccupazione, societá con decenni alle spalle chiudono e i loro lavoratori con anni di esperienza alle spalle a casa....
ho rimpianto il mio contratto metalmeccanico blindato e pensato W la FIOM...ma probabilmente non si puo avere la botet piena e la moglie ubriaca, ossia un sistema di lavoro snello e flessibile che ti permette di assumere senza restrizioni e licenziare con molte difficolta...credo che questo il nostro bel sistema capitalistico non lo permetta.... e ok, vabe il comunismo non funziona...ma vi assicuro che poi a vederlo con i tuoi occhi, gente buttata per strada con il classico Hasido (= ACIDO letto in spagnolo) "ha sido un placer contar contigo ayer..pero hoy ya no..".....fa un po male..soprattutto quando sai bene che son 6 mese che ti giri i pollici (buffo in spagnolo questa espressione si traduce con "hacer puñetas"...e fare pugnette tradotto letterlamente rende cmq bene l'idea.. ;-) ) perché non entrano i progetti e tra poco il famoso DESPIDO toccherá anche a te....
Gli spagnoli la prendono con filosofia...il paro, la cosiddetta disoccupazione, in un meracto del lavoro come il loro è all'ordine del giorno...e poi fino ad adesso eran abituati che si pered il lavoro oggi e si trova tra 3 gg...ma x la mia mentalité e cultura, cmq ancora italiana, tutto questo che sto vedendo e vivendo é un trauma...direi quasi una situazioen surerreale...
non voglio drammatizzare, ma mai come ieri e oggi ho pensato all'importanza del lavoro...e non tanto xche lavoro percio esisto...ma quanqto al lavoro che ti permette di mantenerti e assicurare almeno i tuoi bisogni essenziali: un tetto, il cibo, le cure.....
Le cose spero si sistemeranno spero...
Non mi sento sola, ma sento a quanto sia ingiusto trovarsi in questa situazione..che rende tutto un po più vero.... e forse mi porta a pensare a un livello più basilare....le differenze tra vivere e sopravvivere in un momento in cui il lavoro non é più un diritto-dovere ma un privilegio....in un mondo quello dei "fortunelli" del "Ovest" non geografico ma sociale...

e anche questo é un effetto non previsto di scelte passate...che non rinnego...
ed é una crescita che mi trovo ad affrontare insieme a molte altre alla soglia di questi 30 che fanno un po paura ma che sono anche la porta a qualcosa di nuovo...e magari bello...
tanto x apprendere un po di ottimismo che questo paese mi sta insegnando un pó...
;)

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