il Sillabario personale di Nanni Moretti
Antipatia - "Per le persone di spettacolo che non vanno a votare sostenendo che non hanno tempo. E in genere per tutti quelli che dicono che tanto i partiti sono tutti uguali".
Berlusconi, Bugia, Brogli, Boomerang - "In un'intervista a Newsweek, Berlusconi ha detto che mai nei suoi giornali e nelle sue televisioni viene attaccata la sinistra. Chi parla continuamente di brogli mina le base della democrazia. Qualunque cosa si dica in campagna elettorale, può diventare un boomerang".
Coerenza - "Trovo stupida e prepotente la frase: la coerenza è la virtù degli imbecilli".
Elezioni - "Non voglio ferire la sensibilità di nessuno, ma ho una speranza precisa".
Felicità - "Quando nel traffico qualcuno non ti guarda con odio. Quando un barista fa bene e con dignità il suo lavoro".
Grillo - "No, proprio no".
Italia - "È anche quella dei dodici docenti universitari che rifiutarono l'adesione al fascismo. Dodici su millecento".
Linguaggio - "Le parole sono importanti, come ho detto nel mio film "Palombella rossa". Tanto importanti che di questo potremmo parlare per ore".
Messaggio - "Non c'entra con il cinema, è troppo univoco".
Nemico - "Ne ho già parlato alla voce Newsweek" (cioè Berlusconi).
Opinione pubblica - "È la cosa che manca di più in Italia, ogni giorno di più".
Paura - "La mia paura è che oggi il disprezzo delle regole sia un dato biologico degli italiani".
Qualità - "La ricerca della qualità è sempre vincente. Se una televisione si ponesse questo obiettivo, si scoprirebbe con sorpresa che sono in molti a seguirla".
Rete - "Per me la Rete non è democrazia".
Televisione - "Vedi alla B di boomerang: oggi nessuno ricorda che c'è un candidato premier che possiede tre televisioni".
Terrorismo - "Dieci anni fa interpretai e produssi il film di Mimmo Calopresti "La seconda volta". E quando ai dibattiti dicevo che erano assassini andava bene, quando poi dicevo che erano anche idioti per il tipo di comunicazione che diffondevo, i ragazzi si ribellavano. Penso che i terroristi siano stati assassini e anche scemi".
Terapia - "Fare film per me non è mai stata una terapia, talvolta alcuni miei lavori sono nati da mie nevrosi, ma per me non è mai stato terapeutico".
Zavorra - "Alla fine del film "Aprile", con mossa abile il mio personaggio si libera dei ritagli di stampa tirandoli fuori dal bagagliaio della Vespa. Quella è la zavorra, tutti ce ne dobbiamo liberare: è un elogio della leggerezza, intesa non come comtrario della serietà, ma come contrario della pesantezza"
Veltroni - "Non c'è la V di Veltroni? Peccato".
Vittimismo - "Uno dei peggiori vizi italiani: la colpa è sempre di un altro".
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